oggi la poesia è succedaneo di un’espressione di affettività asfittica. ci muoviamo in un mondo di consumi. il sentimento viene “consumato” a tutti i livelli. la poesia tenta di non consumare, ma si ritrova ad essere succedaneo. in questo, ha una sua dignità, va riconosciuto. le mie liste abbattono l’espressione poetica e accumulano tensione espressiva tentando di rompere un incantesimo logoro, per colpa di un “consumo” generalizzato.
Verbalizzato da Ruggero Solmi
Immagine: Pietro Annigoni, Particolare di autoritratto
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